13 Mar Un’Isola parco tutta da esplorare
Paesaggi incontaminati di un’oasi ambientale: suggestivi itinerari in cinque aree marine protette, quasi ottantamila ettari di territorio costiero e marino, compresi fondali mozzafiato
Un insolito e ‘discreto’ approccio alla Sardegna. Un viaggio, o più viaggi, attraverso parchi e aree marine protette, all’interno delle quali, in qualsiasi periodo dell’anno, praticare trekking , biking e passeggiate a cavallo lungo spiaggia, escursioni in kayak o in barca in acque color smeraldo, immersioni in fondali mozzafiato. La Sardegna è un’isola – parco: cinque aree marine per quasi 80 mila ettari di territorio incontaminato e‘protetto’, dove vivere le forti emozioni di itinerari naturalistici, culturali ed enogastronomici.
Vi imbatterete in fenditure delle rocce che hanno assunto sembianze di monumenti e in lunghi cunicoli sotterranei, spesso ricoperti da praterie di posidonia e specie vegetali rare, habitat di pesci confidenti. Nei fondali di Capo Carbonara pinnacoli e bastioni di granito sono colorati dal giallo delle margherite di mare e dal rosso delle gorgonie: facile trovarsi faccia a faccia con branchi di barracuda o enormi cernie. A meno di un miglio dall’isola di Mal di Ventre, invece, farete scoperte piuttosto intriganti, come un relitto del I secolo a.C. Nell’arcipelago della Maddalena vi immergerete nelle secche di Spargiotto, punta Coticcio e al Grottino di San Francesco: qua è normale fare incontri ravvicinati con delfini o tartarughe.
E fuori dall’acqua? Rupi a strapiombo si alternano a spiagge bianche. Come a Capo Caccia, dove enormi massicci precipitano in mare con pareti costellate di grotte aeree e marine. Come quelle di Nereo, la più grande d’Europa, e di Nettuno, dove 636 gradini e una camminata di mezzo chilometro vi condurranno in un lago sommerso con enormi stalattiti. A Tavolara e Capo Coda Cavallo esplorerete uno dei tratti di mare più suggestivi del Mediterraneo. Mentre all’interno del patrimonio naturalistico del parco dell’Asinara, percepirete il fascino misterioso dall’isolamento di un secolo, in cui l’isola è stata prima stazione sanitaria ‘di quarantena’, poi campo di prigionia di guerra e infine carcere di massima sicurezza, sino all’istituzione del parco.
Non solo mare, anche entroterra con zone umide. La laguna del Calich, per esempio, è polmone vitale per la fauna del parco di Porto Conte – Capo Caccia. A Villasimius lo stagno di Notteri, ospita, tra i vari uccelli rari, il falco pellegrino. Lo stagno di San Teodoro è residenza fissa del cavaliere d’Italia. E anche dei fenicotteri, che troverete in abbondanza pure nello stagno di Molentargius. E poi c’è un lembo di Sardegna che genera una netta sensazione di continuità fra terra e mare: è la penisola del Sinis. Da Mare e dune di sabbia, ideali per navigare in barca a vela e divertirsi con kite e wind surf, si passa agli stagni di Cabras, dove non potete perdervi una giornata di pescaturismo sui fassois, caratteristiche imbarcazioni di legno.
Articolo pubblicato e prelevato dal sito
SARDEGNATURISMO.IT